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I trigliceridi


I trigliceridi sono grassi in minima parte prodotti dal fegato ed in gran parte introdotti con l’alimentazione. Essi, infatti, aumentano con l’assunzione di grassi, ma anche dicarboidrati (pane, pasta, zucchero) e alcol, trasformati dal fegato in grassi.

Sono utili al nostro organismo in quanto costituiscono un’importante riserva di energia: vengono immagazzinati in parte in tessuto adiposo ed in parte utilizzati dal fegato per la formazione di altre sostanze utili all’organismo.

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Valori di riferimento

Femmine: 40-170 mg/dL
Maschi: 40-170 mg/dL

Nel sangue, i trigliceridi circolanti (che sono sintetizzati dalle cellule intestinali e sono veicolati dalla linfa fino al torrente sanguigno) sono trasportati dalle lipoproteine, principalmente dai chilomicroni e dalle VLDL (Very Low Density Lipoprotein). I chilomicroni, piccole gocce oleose ricchissime di trigliceridi, sono assemblati, dopo un pasto lipidico, nelle cellule intestinali e, una volta rilasciati da queste, hanno vita brevissima , cedendo i trigliceridi principalmente a muscoli, cuore e fegato per soddisfare i bisogni energetici di questi tessuti. In condizioni ipercaloriche, gran parte dei chilomicroni viene deviata verso le cellule adipose il cui compito è quello di immagazzinare i trigliceridi.

Se però il livello dei trigliceridi nel sangue è troppo elevato, si accumulano sulle pareti dei vasi sanguigni provocandone il restringimento, ostacolando il passaggio del sangue e quindi l’apporto di ossigeno ai vari organi.

Indicazioni dietetiche generali per ridurre i trigliceridi:

  • In caso di sovrappeso/obesità ridurre gradualmente peso e circonferenza addominale nella misura indicata dal proprio Medico attraverso un'alimentazione ipocalorica equilibrata, adeguata alle esigenze nutrizionali individuali ed associata ad esercizio fisico.
  • Se normopeso, può essere comunque opportuno misurare la propria circonferenza addominale e, a giudizio del proprio Medico, mettere in atto misure dietetiche e motorie per ridurre un eventuale accumulo di grasso a livello addominale ovvero fare attenzione a mantenere il peso forma.
  • Ridurre gli zuccheri, i dolci e le bevande zuccherate
  • Ridurre od eliminare gli alcolici
  • Limitare il consumo di frutta a 2 frutti al giorno. Banana, fichi, cachi, uva, mandarini, frutta secca ed essiccata vanno consumati in maniera limitata e in porzioni più piccole rispetto agli altri tipi di frutta.
  • Aumentare l'apporto di verdura (3 porzioni al giorno) ricca in fibra alimentare ed antiossidanti. Nota: le patate non sono verdura, e vanno consumate in sostituzione totale o parziale di pane e pasta, meglio se consumate con la buccia e fatte raffreddare.
  • Consumare il pesce almeno tre volte a settimana (sono in commercio pillole contenenti grasso di pesce con effetto ipotrigliceridemizzante).
  • Preferire alimenti con maggiore tenore in grassi monoinsaturi e polinsaturi rispetto ai grassi saturi.

Fonte

 

GeoSalud, 10 de marzo del 2018

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